Scoperti nel cervello umano metalli in forma elementare

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 12 giugno 2021.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La chimica del rame e del ferro svolge un ruolo critico nella fisiologia normale del cervello. Una varietà di enzimi e proteine non enzimatiche che contengono metalli carichi positivamente, quali Cu+, Cu2+, Fe2+ e Fe3+ controllano processi chiave, catalizzano il metabolismo ossidativo e la produzione di neurotrasmettitori e neuropeptidi, che hanno un’insostituibile funzione per la vita e le attività dell’encefalo come di tutto il sistema nervoso centrale.

James Everett e numerosi colleghi coordinati da Neil D. Telling hanno scoperto metalli nella loro forma elementare nel cervello umano.

(Everett J., et al., Biogenic metallic elements in the human brain? Science Advances 7(24):eabf6707, Jun 9, 2021).

La provenienza degli autori è la seguente: School of Pharmacy and Bioengineering, Guy Hilton Research Centre, Thornburrow Drive, Keele University, Staffordshire (Regno Unito); Department of Chemistry, Technical University of Darmstadt, Alarich-Weiss-Strasse, Darmstadt (Germania); Department of Biology and Neurosciences Institute, The University of Texas at San Antonio, Texas (USA).

James Everett e numerosi colleghi riportano la scoperta di rame metallico allo stato ossidativo 0, Cu0, che accompagna ferro allo stato ferromagnetico elementare Fe0 nel cervello umano. Questi depositi di biometalli in nanoscala sono stati identificati all’interno del core denso della struttura di placche β-amiloidi, isolate da pazienti affetti da malattia di Alzheimer in fase avanzata. L’identificazione dei depositi in nanoscala di biometalli è stata possibile grazie all’impiego della spettroscopia a raggi X sincrotronica.

Le superfici dei nano-depositi di rame metallico e ferro sono risultate altamente reattive con proprietà chimiche e magnetiche differenti in maniera distintiva da quelle delle loro controparti ossidate, ovviamente predominanti.

La scoperta di metalli nella loro forma elementare nel cervello umano solleva affascinanti interrogativi circa la loro genesi e il loro ruolo in neurochimica e neurobiologia, oltre che nell’eziologia della grave malattia neurodegenerativa.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-12 giugno 2021

www.brainmindlife.org

 

 

 

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